Un Autobus di viaggiatori ignari della
loro destinazione parte dal centro di Roma. Seguito da un codazzo di
paparazzi, altrettanto ignari della strada da percorrere, ma per
nulla intenzionati a desistere dall'inseguimento. Gli ignari
viaggiatori sono rappresentanti del Popolo Italiano, regolarmente
eletti alle ultime consultazioni elettorali. I paparazzi, invece,
sono curiosi ometti regolarmente autorizzati a difendere la
cosiddetta “libertà di stampa”: vengono chiamati giornalisti.
Quello che è successo qualche giorno fa, ci piaccia o no, è
esattamente questo: una comitiva di parlamentari, in teoria liberi
cittadini con facoltà di decisione sulle sorti della nostra nazione,
che fanno una scampagnata fuori porta (c'è chi dice che durante il
viaggio in autobus qualcuno abbia tentato di vendere loro delle
pentole, ma la notizia non è confermata), inseguiti da ossessi in
crisi da astinenza da scoop giornalistico.
Giusto un comico poteva inscenare una
pantomima del genere, chi sennò? Il comico in questione, però, ha
smesso di far ridere da parecchio. Anzi, pare che non rida più
neanche lui, e che gli dia parecchio fastidio che lo facciano altri
quando impartisce disposizioni ai suoi servitori regolarmente eletti.
Ora deve muovere i fili di qualche burattino, e per far questo deve,
tra le tante altre cose, bendare metaforicamente gli occhi di persone
che dovrebbero tenerli ben aperti (è per questo che hanno ricevuto
il voto degli elettori, caso mai ce lo fossimo scordati) e portarli
in campagna per dar modo ai paparazzi col badge “Stampa”,
incaricati di far casino, di inseguirli e descrivere scenari
improbabili per fare in modo che tutti ne parlino.
Una sceneggiata niente male. Del
resto... That's democracy, my friend (mi esercito, casomai fossi
costretto ad emigrare all'estero e parlare con qualcuno di ciò che
accade nella mia Patria).
La scena del viaggio in autobus con
annesso inseguimento stile “Oggi le Comiche”, mi ha riportato
alla mente un capolavoro del cinema, di un Genio di nome Stanley
Kubrick; più che un regista, un creatore di pietre miliari. Il suo
ultimo film, prima che se ne andasse da questo mondo nel 1999, si
chiama “Eyes wide shut” (Occhi completamente chiusi).
Nel bellissimo film di Kubrick, il
protagonista, Tom Cruise, vuole concedersi un'avventura
extraconiugale, ma viene coinvolto in un intrigo dai risvolti
sinistri. Nella sua brama di peccato, il protagonista del film si
imbatte in un amico che riesce a farlo “imbucare” in una festa
che in realtà si rivela essere la riunione di una società segreta
di stampo vagamente massonico, dedita a celebrare i piaceri della
carne previa esecuzione di riti vagamente satanici tra sacerdoti
pagani e adepti camuffati con maschere. I paparazzi sono dei perfetti
“Tom Cruise”, alla ricerca del brivido proibito, in questo caso
camuffato da “diritto di cronaca”, per raggiungere il quale fanno
l'impossibile, come ha dimostrato di voler fare quella cronista de
“Il Fatto” (titolo di testata giornalistica o semplice participio
passato? Boh) che pur di raggiungere lo scopo di documentare una
riunione (solo teoricamente) segreta, e di essere l'unica a farlo, si
è arrampicata sugli impervi tetti dell'oscuro luogo dove si svolgeva
questa inquietante riunione. Tutto inutile. Del resto tutte le
società segrete degne di questo nome, sanno quali contromisure
attuare in difesa della propria privacy (nel film di Kubrick, Tom
Cruise se ne è accorto a sue spese).
Al di là di questo, comunque, è
interessante notare come sia i giornalisti che i grillini abbiano
raggiunto il loro scopo. I primi hanno fatto la figura degli eroi,
con la loro tenacia nel difendere il diritto di cronaca; i secondi
invece hanno ottenuto che si parlasse di loro, e soprattutto che lo
si facesse nel modo che loro prediligono, e cioè come i trasgressori
del sistema, cosa che in realtà sono ben lungi da essere,
ovviamente. Ma è bene che le cose sembrino così, sia per i grillini
che per i paparazzi e i loro editori. E' bene che tutti, soprattutto
il pubblico dei votanti (che sono anche lettori di giornali ed utenti
televisivi e di web), vengano attratti da queste ridicole
messinscene, di modo che continuino ad essere come sempre: “Eyes
wide shut”.
A proposito, qualcuno davvero in gamba
è riuscito ad infiltrarsi nella riunione segreta dei grillini. Non
era un paparazzo, quindi possiamo fidarci di lui. Purtroppo non
poteva essere Kubrick, ma ha lo stesso girato un filmato di quello
che è successo in quella riunione.
Credevate che fosse una “riunione
politica”? Manco per niente!!!
Una riunione tra massoni o satanisti?
Macchè!!!
Ecco cos'hanno fatto Grillo e i suoi
grillini:
Marco Bertelli
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