venerdì 2 dicembre 2022

DILIGITE IUSTITIAM QUI IUDICATIS TERRAM (Ovvero: "sì, ma noi che c'entriamo? Noi salvaguardiamo leggi")

 
 
 
 
 
 

La clamorosissima sentenza della corte costituzionale di ieri, che certifica la completa inutilità della costituzione della repubblica italiana (ricordiamolo, costituzione antifascista) in materia di diritti umani riconosciuti pressochè ovunque nel mondo, ha suscitato, per usare un timido eufemismo, qualche dubbio sulla trasparenza e sulla imparzialità di un'istituzione fino ad ora quasi (ma quasi quasi, eh?) esente da "ombre".
Del resto, che dire quando si vede calpestato, umiliato e offeso un diritto, acquisito ormai da parecchi secoli, che è quello che ogni uomo ha di disporre del proprio corpo? Insigni giuristi si vedono costretti a tirare in ballo, secondo me più che a ragione, non solo la Dichiarazione Universale dei diritti dell'Uomo, promulgata il secolo scorso, a cui la nostra nazione ha aderito pienamente, ma si vedono costretti a rispolverare l'anitichissima "Magna Charta" del 1215, che sanciva il principio dell' "habeas corpus", e che fu promulgata da un "peperino" come Re Giovanni d'Inghilterra, detto "senza terra" (quello della famosa leggenda di Robin Hood, per intenderci) e ratificata niente meno che dal terrificante papa Innocenzo III (quello dello sterminio dei Catari, per intenderci).
Ma se gli insigni giuristi hanno usato, per così dire, il fioretto nei loro commenti, non così è stato fatto dal molto meno colto popolo "normale", che si è lasciato andare a commenti assai più "pesanti". Commenti, questi ultimi, che spesso sono "irripetibili" e ai quali mi sembra più prudente non associarsi, e che io, prudentemente, non dirò.
Quindi, non dirò che la consulta è un'accozzaglia di mentecatti corrotti e potenziali assassini.
Non dirò che la consulta si è comportata come il cane da guardia di poteri oscuri che null'altro desiderano se non la rovina della nostra nazione a vantaggio delle loro finanze.
Non dirò che la consulta è una cricca di malfattori che perseguono il malefico intento di proteggere i politici che li hanno elevati al rango cui loro (forse immeritatamente?) appartengono.
Non lo dirò, tutto questo. Del resto l'hanno già detto molti altri, che sapranno assumersi, eventualmente, le loro responsabilità; quindi perchè dovrei dirlo anch'io? No, non lo dico.
Non lo dirò perchè io, a differenza di altri, sono per le critiche garbate. Perciò, il mio dissenso lo esprimerò con una critica che non ho visto manifestata da nessuno, almeno fino ad ora.
Dirò, e sfido chiunque ad accusarmi di essere offensivo, che la consulta, nel valutare l'obbligo sierologico, non è stata abbastanza coraggiosa. Semplicemente, non ha avuto abbastanza "attributi" per smarcarsi da interessi "politici" (o presunti tali) e perseguire quella che si dovrebbe identificare come "Giustizia", preferendo affossare la stessa a colpi di (decreti) legge.
Sarebbe stato forse troppo faticoso per loro stabilire la predominanza di qualcosa che è "divino", e cioè la Giustizia, su qualcosa che è "basso", "terreno", umano e quindi, per definizione, fallace, come la "legge".
Troppo faticoso, amici della consulta; siete stati ... pigri. 

Marco Bertelli