martedì 14 giugno 2022

FERMARE IL VENTO

 


Incontrare "vecchi" amici dopo decenni fatti di distanze, assenze, dimenticanze, è qualcosa che non si può definire con una parola.
Ce ne sarebbero, a dire il vero, tantissime di parole da usare in questi casi, ma nessuna può in assoluto rendere un'idea precisa; del resto, quali parole potrebbero definire uno stato d'animo che sta tra il "nostalgico" e il "magico"?
Trovarsi, anche per pochi minuti, a bere un caffè ad un tavolo di un bar con qualcuno con cui l'ultima volta che vi eravate visti si ragionava ancora in lire (nè si prospettava ancora il cambio di valuta), beh... è qualcosa che, detto così, può anche fare impressione.
Non si può certo, in così poco tempo, raccontarsi l'un l'altro, circa trent'anni di vita, questo è ovvio. Occorre agire "magicamente", e questo è possibile, anzi, facilissimo.
Due battute "d'epoca", dette con quel tono e con quell'accento che contraddistinguevano le serate trascorse in compagnia, sono più che sufficienti per far scattare nella mente il ricordo e l'atmosfera di quei tempi andati; e subito ci si immerge in una specie di lago nel quale si nuota tra facce di vecchi amici, locali dove si consumavano serate e che non esistono ormai più se non nei nostri ricordi, discussioni, speranze e tante altre piccole e grandi cose che facevano parte della "sceneggiatura" di una vita passata, che ci apparteneva e che abbiamo lasciato andare via.
Nel piacere di reincontrarsi dopo così tanto tempo ci si sforza di buttar fuori parole, tante parole; forse nel tentativo di ricordare a noi stessi come e, soprattutto, chi siamo stati.
Ma il come e chi siamo ora, sta dietro le parole.
Non è pronunciabile in frasi, nè si può esprimere in concetti intelleggibili.
Sta nella sfera delle emozioni, nella nitidezza dei ricordi, in due risate simultanee prive di freni e di vergogna.
Sta nell'assenza di giudizio sull'altrui vita, nella reciproca certezza che, comunque vada in futuro, quello che c'è stato nel passato non è mai andato perduto, nè potrà mai essere rinnegato.
Noi tutti siamo come nuvole che un vento impetuoso e incessante chiamato "vita" trasporta in ogni direzione, e così continuerà ad essere, finchè il genere umano non troverà la maniera di dominare il flusso e la forza di quel vento (e a quanto pare, la cosa non è prevista per i prossimi mesi).
Però gli amici, forse per magia, per l'imperscrutabile intervento di misteriose "energie divine" o chissà che altro, hanno il potere di fermare, per pochi minuti almeno, la forza di quel vento; possono riuscire a fermarlo per il tempo necessario per scoprire chi erano e chi sono: e provare attimi di piccola, grande Gioia.
 🙂 
 

Marco Bertelli