lunedì 26 febbraio 2024

VITUPERIO DELLE... MENTI

 


"Ahi Pisa, vituperio delle genti
del bel paese là dove 'l sì suona"
 
Il Sommo Poeta - Inferno XXXIII (79/80)
 
 
Dante colpisce sempre; questa volta solo di striscio, perchè i pisani stavolta non hanno colpe, ma solo lividi, contusioni e traumi guaribili in non si sa quali tempi (oltre al danno fisico di non trascurabile entità per qualcuno, c'è anche il danno morale, per tutti).
Già, perchè se Dante ha colpito solo di striscio, c'è stato "qualcuno" che ha colpito preciso e duro il "bersaglio", con le modalità cui erano adusi gli squadristi di mussoliniana memoria. Ed è curioso constatare come a colpire siano stati coloro che avrebbero avuto il dovere di tutelare l'incolumità dei pacifici manifestanti, in questo caso ragazzi, studenti poco più che adolescenti, che pacificamente disarmati gridavano le loro idee, le quali idee, a loro volta, sono (o meglio dovrebbero essere) costituzionalmente tutelate.
Ovunque si grida allo sdegno: le autorità cittadine, le istituzioni scolastiche, persino il presidente della repubblica (pensate!) hanno esternato biasimo, esecrazione, addirittura orrore.
Più prudenti i mass media e gli organi di stampa, i quali, a un paio di giorni dai fatti, hanno già fatto scivolare la notizia assai più in basso fra i loro titoloni, dove la fa da padrone il "gossip" (politico o "di costume" che sia, non fa molta differenza per i giornalai).
Una domanda: possiamo dire che è la prima volta che innocui manifestanti vengono assaltati e malmenati dalle forze dell'ordine in assetto da "guerriglia"? Se rispondete affermativamente, significa che avete la memoria un po' corta, oppure non avete ben chiaro il concetto di "libertà di pensiero": basterebbe infatti tornare con la mente ai fatti di Trieste risalenti a poco più di due anni fa, quando pacifici portuali che manifestarono legalmente (se la Costituzione non è una barzelletta) contro inusitati (e fascisti) "obblighi sanitari", vennero presi d'assalto a colpi di idrante sempre dalle stesse "istituzioni" che avrebbero dovuto tutelarli.
Intendiamoci, il diritto a manifestare, in questo Paese, è tuttora tutelato, vedansi i numerosi cortei organizzati da sindacati, associazioni per la multiculturalità, la multirazzialità e la multisessualità, che per fortuna scorrazzano indisturbati e graditi sia per le vie di ogni italica città che per le colonne dei giornaleschi titoloni.
Insomma, pare che esista ancora la possibilità di manifestare le proprie idee, qui in Italia.
Pare, appunto: è il verbo esatto per definire una situazione non ben definita: perchè, a quanto pare, non tutte le idee sono esenti da percosse "autorizzate", perchè qualcuno o "qualcosa" che autorizza queste becere violenze ci deve pur essere, non credete?
Bene, è tempo che qualcuno (qualcuno che "sa" e che "può") si faccia avanti e ci dica che cosa è lecito pensare, quali idee sono passibili di violenza "autorizzata" e quali quelle "degne di protezione" da parte di dipendenti dello Stato Italiano, che, detto come vuol detto, siamo tutti noi.
Sino ad allora, esisterà solo quello che abbiamo visto a Pisa e a Trieste: l'offesa, l'odio, il vituperio delle menti. 
 
P.S.: il video in allegato qui sotto, non fa parte della campagna "black lives matters", ma di quella (speriamo esente da manganellate) "All Lives matters", che qualcuno, prima o poi, è bene che lanci. 
 
Marco Bertelli 
 
 

 

sabato 17 febbraio 2024

SALVEZZA

 
Quello che io volevo veramente era conoscere.
Quello che "gli altri" volevano era limitare il conosciuto con leggi costruite su dogmi.
Quello che nella mia vita ho voluto fare, è stato abbattere quei limiti: beh, ci sono riuscito.
Quello che "gli altri" hanno voluto fare della mia vita, è stato bruciare l'unica cosa che erano in grado di vedere, e cioè il mio corpo:
beh, sono stati bravi e furbi, e ci sono riusciti.
Sempre, nella mia vicissitudine, mi sono scontrato con "gli altri": li ho combattuti e Dio solo sa quanto loro mi hanno combattuto.
 
Abili nel travestirsi; ora da monaci confratelli domenicani, ora da insipienti "sapienti" di varie religioni, ora da parrucconi cattedratici di università lontane dalla mia terra.
Persino da cardinali e da papi hanno dovuto travestirsi per proteggere dagli attacchi della Verità quell'inesistente dio che loro avevano bisogno di inventare al solo scopo di farlo sopravvivere per la loro stessa "salvezza".
Mi hanno sempre detto che ho un pessimo carattere, che gli scontri e i contrasti me li ero sempre cercati, soprattutto quando "non era il caso", vista la potenza dell'avversario; ma che ci posso fare? Anch'io ho bisogno di Salvezza.
Il fatto è che, purtroppo per il mio corpo, la Salvezza l'ho cercata nella Verità della Natura, che è Dio nelle cose, negli Infiniti Universi, che non dovevano essere scoperti.
Ma quello che ha condannato il mio corpo è stato Salvezza per il mio Spirito, che a pensarci bene è di gran lunga più longevo del corpo, come sanno quelli, sempre più numerosi, che oggi mi commemorano.

Ciò che rimane un mistero è il perchè; perchè sono necessari gli scontri i contrasti, le dispute, le condanne e persino i roghi per arrivare alla Salvezza?

E infine: di quale Salvezza stiamo parlando? Quella dei miei avversari quale sarebbe? Riuscire a scappare dalla Verità per difendere il loro potere, magari cambiando travestimento di epoca storica in epoca storica? Continuare a combattere tentando di sopprimere tipi come me? Per quanto tempo ancora?
Hanno sempre difeso il loro "corpo" senza riguardo per il corpo altrui, perchè hanno sempre avuto paura dello Spirito, che è eterno.

Io no.



"La candida rosa della divina contemplazione si era tinta ancora una volta del rosso sangue di un profeta incompreso. La Grande Opera era compiuta, la Fenice era risorta dalle ceneri."  

Guido Del Giudice - Rubedo-Giordano Bruno e il segreto dei Rosacroce


A Giordano Bruno, nel 424° anniversario del rogo.


Marco Bertelli