giovedì 17 febbraio 2022

MERCURIO

 



Come il messaggero degli dei, quale io fui nella mia terrena vicissitudine, sono tornato.
Non è più tempo di mostrare al mondo "infiniti universi", mai compresi e sempre manipolati da chi mi ha perseguitato.
Non la "magìa naturale" può commuovervi ormai, se non siete nemmeno capaci di distinguere le orrende "magìe" che gli stessi miei persecutori, ancora vivissimi, tentano ostinatamente di operare su di voi.
Del resto, chi doveva comprendere "infiniti universi" e "magìe naturali" mi ha già visto vagare per questa terra al fianco di chi, come me, non ha accettato di abiurare la Verità, nè per paura, nè per apparente "comodità". Alcuni hanno pagato lo stesso prezzo che ho pagato io, altri sono ancora in mezzo a voi e parlano con la mia voce.
Una voce che ti scuote dal sonno e che ti chiama a scegliere: non tra la paura e la tranquillità, non tra la fame e il lusso, non tra l'approvazione degli altri o l'isolamento, l'emarginazione; perchè proprio tutte queste cose sono la trama tessuta dai ragni del potere, la "magìa" malefica che si continua a perpetrare ai vostri danni.
Quella stessa "magìa" che hanno cercato, invano, di scagliare contro di me. E' sempre stato questo il loro "gioco", del resto: far dimenticare la Verità che è dentro di voi e fuori di voi.
Cercate QUELLA Verità: ecco il messaggio del nuovo e antico Mercurio, quale io fui e sono.
Quella è la Verità che vi farà liberi, che cancellerà la paura nella quale siete da troppo tempo immersi e che porta potere a chi, senza averne diritto, vuole la vostra sottomissione e che trae forza dalla vostra sofferenza.
Scegliete la Verità, la Vostra Verità, questa è la scelta che travalica e trascende e ridicolizza le false scelte che oggi vi impone chi un tempo ha arso vivo il mio corpo, tentando di bruciare quel che di voi e di me non può mai bruciare, se non glie lo permettiamo.
 
"Laudati sieno gli dei, e magnificata da tutti viventi la infinita, semplicissima, unissima, altissima et absolutissima causa, principio et uno" (Bruno Nolano)
A Giordano Bruno, nel 422° anniversario del rogo. 
 
MARCO BERTELLI 


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